Abbiamo voglia di lasciarci sedurre, abbiamo voglia di sorprenderci e lasciarci sorprendere.
La cultura, l’arte, lo spettacolo, di fronte a questioni che mettono in discussione la nostra stessa salute e sopravvivenza, finiscono per passare in secondo piano.
Eppure, spesso, è proprio da lì che ci arriva l’ossigeno per affrontare le salite più impegnative: la mente, lo spirito non possono essere trascurati a lungo, perché sono il nostro principale bacino energetico.
Proprio per questo crediamo di non essere fuori luogo nel pensare un’edizione del festival che, ancora più degli anni passati, punti a offrire occasioni di riflessione e approfondimento, ma si conceda anche il lusso di parlare di bellezza, sogno, poesia.
Vogliamo riconquistarci un po’ di leggerezza alla maniera calviniana: non quella frivola e noncurante, ma quella che ci libera di inutili zavorre e ci aiuta a mantenere uno sguardo fiducioso e propositivo anche in condizioni difficili.